Immaginate un bambino che, fin da piccolo, dimostra una curiosità spesso insaziabile, si pone quesiti complessi e trova sempre nuovi modi per esplorare il mondo che lo circonda; aggiungete un’intensa attività emotiva e spiccata sensibilità sensoriale. Tutto questo funzionamento è ricco di potenzialità ma anche carico di sfide che devono essere affrontate nel modo migliore possibile. n un sistema scolastico che tende a standardizzare i metodi di insegnamento, le strategie didattiche specifiche per alunni plusdotati diventano un elemento cruciale: non si tratta solo di adattare il materiale, ma di riconoscere e valorizzare le diverse potenzialità di ogni alunno, creando uno spazio dove anche i bambini più brillanti possano sentirsi compresi e stimolati.
In questo articolo, esploreremo le strategie didattiche per alunni plusdotati e gli approcci didattici che devono essere utilizzati per favorire il benessere dei bambini ad alto potenziale cognitivo e aprire nuove opportunità per gli studenti e gli insegnanti.

Plusdotazione – Alto Potenziale – Giftedness: cosa significano?
Avete sicuramente letto da qualche parte o sentito termini quali Plusdotazione, Alto Potenziale e Giftedness. Secondo le stime, circa l’8% degli studenti italiani sono ad alto potenziale, caratterizzati da un funzionamento “atipico”, non usuale rispetto a quello dei loro coetanei con QI medio, caratterizzato sia da punti di forza che da debolezze, che talvolta necessitano di supporto specifico in ambito scolastico e educativo, con interventi specifici e personalizzati.
La plusdotazione rientra a tutti gli effetti all’interno delle Neurodivergenze.
Questo significa che in ogni classe di 20 bambini o ragazzi si nascondono almeno uno o due bambini plusdotati.
Abbiamo avuto la fortuna, nella nostra pratica clinica di studio Frame, attraverso i nostri percorsi di diagnosi, di incrociare le nostre strade con quelle di bambinə, adolescenti e adultə che ottengono punteggi molto elevati al test d’intelligenza utilizzato nelle nostre valutazioni.
Spesso giunti da noi per accedere direttamente ad un percorso diagnostico, oppure invitati da noi a fare questo pezzo dopo i primi colloqui di conoscenza, da cui si evincevano una serie di difficoltà, tra cui vissuti di inadeguatezza, tendenza al perfezionismo e svariati altre caratteristiche che vedremo più nel dettaglio in questo articolo, nascondevano in realtà un Alto Potenziale (APC) o Plusdotazione intellettiva come piattaforma neuropsicologica di funzionamento cognitivo.
Questo ci mette di fronte al bisogno di dedicare un’attenzione particolare a tutte le aree in cui la persona è inserita; qui ci occuperemo in modo specifico di quella scolastica.
Alunni gifted: la normativa cosa dice?

In Italia,il MIUR (Ministero dell’Istruzione e del Merito) ha definitivamente accettato di inserire gli studenti Plusdotati tra gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) solo a partire dal 2019.
Ma sebbene i ragazzi Gifted vengano inclusi tra i BES, non esistono linee guida nazionali specifiche che regolino come lavorare con loro a scuola e non vengono utilizzate strategie per alunni plusdotati. Questo ha portato una grande variabilità nelle scuole italiane riguardo l’approccio curriculare ed emotivo agli studenti plusdotati. Le scuole sono sì incoraggiate nelle circolari ministeriali a progettare percorsi di arricchimento curricolare che permettano agli studenti di esprimere il loro potenziale, ma l’attuazione di tali programmi si scontra con l’evidente gap di risorse, competenze e aggiornamento presenti nelle reti che compongono la scuola italiana, limitando così la reale messa in campo di tali direttive.
Regolamentazione internazionale
Se ci guardiamo intorno la realtà è ben diversa da quella italiana:
Negli Stati Uniti le normative in materia di plusdotazione sono ben sviluppate e specifiche: esistono linee guida per l’identificazione e il supporto degli studenti Gifted che prevedono un approccio multidimensionale (osservazioni in classe, test cognitivi mirati, colloqui attitudinali e psicologici, eccetera) e un’educazione personalizzata;
In Finlandia, seppur non esista una normativa nazionale specifica per alunni Plusdotati, esiste un approccio integrato all’educazione inclusiva che enfatizza alla base la personalizzazione dell’insegnamento per ogni tipo di mente e funzionamento cognitivo.
In Australia gli studenti ad alto potenziale sono supportati da politiche statali e territoriali, ad esempio le scuole hanno la libertà di adattare il percorso curricolare per soddisfare le esigenze specifiche di questi studenti;
Bambini plusdotati: problemi a scuola più comuni
Non dobbiamo confondere i ragazzi Gifted con gli alunni “semplicemente” brillanti, perché le loro caratteristiche e necessità educative sono ben diverse.
Un ragazzo brillante può eccellere in determinati ambiti grazie a un impegno costante e un buon adattamento alle richieste, i Gifted possiedono un potenziale intellettivo superiore alla media che si manifesta in modalità particolari a volte difficili da gestire.
La sua capacità cognitiva elevata pur essendo un grande dono, può presentare grosse sfide, tra cui:
- Estrema difficoltà nell’adattarsi ad un sistema scolastico che non offre stimoli adeguati;
- Tendenza a sperimentare frustrazione e disinteresse per le routine didattiche;
- Tratti di isolamento sociale: immaginate di essere una persona con un cervello che viaggia a velocità stellari, capace di fare collegamenti e di descrivere in modo approfondito e porre domande talmente intense e peculiari, da venire considerati dai coetanei “strani” e poco comprensibili;
- Difficoltà a gestire le emozioni;
- Eccesso di autocritica e perfezionismo.
Obiettivi educativi per alunni plusdotati
Gli obiettivi educativi e le strategie per gli alunni plusdotati devono essere sempre personalizzati per ciascun, ma vediamo qui di seguito quali sono gli obiettivi chiave che dovrebbero guidare il percorso educativo di questi studenti:
- Sviluppo del pensiero critico e creativo: una delle loro caratteristiche base è proprio la risoluzione di problemi in modo innovativo, un buon sistema educativo deve promuovere questo tipo di attività e incoraggiarne l’uso;
- Progressione rapida dell’apprendimento: permettere ai ragazzi di avanzare negli studi e nel programma, per non rimanere intrappolati in un programma che annoia e non stimola;
- Sostegno emotivo e sociale: l’autostima, la gestione delle emozioni, l’integrazione sociale devono essere incentivati per evitare che questo tipo di intelligenza porti a solitudine o esclusione;
- Comprensione delle proprie capacità: Comprendere come si funziona e monitorare i propri progressi permette ai ragazzi plus dotati di imparare a gestire in autonomia il proprio percorso;
- Promuovere curiosità e autonomia
- Favorire l’inclusione in contesti eterogenei, inserendo questi ragazzi in gruppi in cui le competenze cognitive, emotive e sociali sono valorizzate.

Approcci didattici e strategie per gli alunni plusdotati
Sicuramente alcune domande da parte dei docenti sono fondamentali:
Come posso valorizzarne i punti di forza?
C’è bisogno di una sfida maggiore?
Qual è il suo miglior canale di apprendimento? (visivo, uditivo, etc)
Sto favorendo l’apprendimento autonomo e la curiosità?
Sto offrendo opportunità di collaborazione all’interno della classe?
Come posso promuovere il pensiero critico e creativo in classe?
Posso offrire esperienze di apprendimento che vanno oltre il programma tradizionale?
Sto monitorando il benessere emotivo e psicologico degli studenti?
Non ci vogliono protocolli rigidi per questo tipo di alunni, se utilizzassimo anche solo le linee guida della didattica inclusiva di cui abbiamo parlato qui saremmo a più della metà del lavoro!
L’ideale è utilizzare 4 pilastri: accelerazione, differenziazione, apprendimento autoregolato e cooperative lerning. Vediamole nel dettaglio.
Accelerazione
Immagina un bambino che, invece di essere costretto a rimanere indietro per rispettare il programma scolastico standard, ha la possibilità di esplorare concetti più complessi e di entrare in contatto con sfide che lo stimolino continuamente. In questo modo, l’insegnamento non è più un obbligo, ma un’avventura stimolante che si adatta al potenziale del singolo.
Ma l’accelerazione didattica non riguarda solo il passo più veloce: è anche una questione di personalizzazione. Che si tratti di saltare un anno scolastico, di partecipare a corsi avanzati o di adattare le attività in base alle inclinazioni individuali, l’obiettivo è far sì che il percorso educativo sia in grado di valorizzare al massimo il talento del ragazzo.
Differenziazione
Il processo di differenziazione nella didattica per bambini plusdotati è come un abito su misura, creato appositamente per valorizzare ogni singola potenzialità. Immagina un insegnante che non si limita a seguire un programma standard, ma sa adattare le lezioni, offrendo stimoli e sfide che rispondano alle esigenze uniche di ogni studente. Per i bambini gifted, questo significa essere trattati come individui, con un percorso che li spinge oltre il limite del semplice apprendimento, risvegliando curiosità e creatività.
Non si tratta solo di avanzare più velocemente, ma di scavare più a fondo, di esplorare concetti complessi, di pensare in modo critico e originale. La differenziazione permette di offrire attività più complesse, progetti personalizzati, spazi per l’autonomia, e un mix di stimoli che coinvolge il bambino a livello intellettivo ed emozionale. In questo modo, il bambino non solo cresce, ma trova un ambiente dove la sua naturale brillantezza può davvero fiorire, senza sentirsi mai escluso o sopraffatto.

Apprendimento autoregolato
Una vera e propria bussola che guida il bambino ad alto potenziale alla scoperta delle proprie capacità, un viaggio in cui è il protagonista assoluto. Immagina un bambino che non solo ascolta la lezione, ma sa anche come gestire il proprio processo di apprendimento: fissa obiettivi, monitora i progressi, riconosce le difficoltà e si adatta per superarli. Questo tipo di apprendimento offre libertà e responsabilità, stimolando la curiosità innata dei bambini plusdotati a esplorare oltre i confini prestabiliti, con la consapevolezza di avere gli strumenti per affrontare ogni sfida.
In un ambiente che incoraggia l’autoregolazione, i bambini imparano a riflettere sul proprio percorso, a riconoscere i propri punti di forza e le aree da migliorare. Non sono solo spettatori del loro apprendimento, ma diventano veri e propri architetti del loro sapere. Con l’autoregolazione, i bambini sviluppano autonomia, fiducia in sé e capacità di auto-motivarsi, preparando il terreno per un apprendimento che non si esaurisce mai, ma continua a crescere con loro, dentro e fuori la scuola.
Cooperative Learning
Il cooperative learning è un percorso condiviso, dove ogni studente porta la propria unicità costruendo qualcosa di più grande della somma delle singole menti. Per i bambini plusdotati, questo approccio diventa una vera e propria palestra di collaborazione, dove non solo mettono alla prova le loro capacità intellettuali, ma si impara anche a lavorare in sinergia con i compagni, arricchendo il proprio bagaglio emotivo e sociale.
Immaginiamo una classe dove i più brillanti non sono isolati, ma sono parte di un team che, attraverso il dialogo e il confronto, arricchisce il pensiero collettivo. Ogni bambino, con i suoi talenti e prospettive, contribuisce in modo unico alla soluzione di un problema, alla creazione di un progetto o alla discussione di un tema. Il cooperative learning stimola il rispetto reciproco, l’empatia e la consapevolezza che ogni persona, con le sue diverse competenze, è fondamentale per il successo del gruppo. Così, mentre i bambini gifted affinano le loro capacità di leadership, imparano anche l’importanza di ascoltare, negoziare e collaborare con gli altri, preparandosi ad affrontare le sfide del mondo in modo cooperativo e consapevole.
Esempi di strategia didattiche inclusive: vediamo un caso studio
Portiamo come esempio un modello statunitense, un esempio di case study reale sulle strategie didattiche per alunni plusdotati.
Ci troviamo in Marland, all’Università Johns Hopkins, sede del progetto Horizon, sviluppato per soddisfare le esigenze educative di bambini Gifted: il programma è stato attivato in una scuola pubblica con una popolazione scolastica eterogenea a livello economico e sociale.
Gli studenti ad alto potenziale inseriti in questo tipo di contesto si annoiavano mostrando disinteresse, difficoltà attentive, assenza di motivazione e comportamenti oppositivi, portando all’emarginazione emotiva e sociale dal contesto classe e scolastico; inoltre, gli insegnanti non erano adeguatamente preparati ed equipaggiati di risorse e strategie per gestire questo tipo di studenti.
Si è intervenuti dunque apportando delle modifiche al contesto scolastico classico:
- Gli insegnanti hanno utilizzato una didattica differenziata sulla base delle caratteristiche specifiche di ogni studente. Ad esempio uno dei ragazzi appassionato di biologia ha potuto partecipare a un progetto di ricerca sulla genetica utilizzando risorse universitarie e laboratori scientifici.
- È stato inserito un programma di mentoring e supporto socio emotivo attraverso consulenze individuali e di gruppo per i ragazzi gifted.
- Alcuni studenti hanno partecipato a programmi di accelerazione, permettendo loro di essere esposti a contenuti extrascolastici tradizionali, stimolando la loro curiosità e creatività.
- Sono state integrate tecnologie educative per personalizzare ulteriormente l’apprendimento in ogni singolo alunno: gli studenti hanno avuto accesso a piattaforme di Learning, simulazioni e software che permettevano l’ordine di approfondire le proprie conoscenze in modo autonomo.
Quali sono le conclusioni?
Che un programma ben strutturato fondato sulle strategie didattiche per alunni plusdotati, che combina personalizzazione, progetti sfidanti e supporto emotivo, può contribuire significativamente al benessere e al successo scolastico di questi bambini e ragazzi.

Domande frequenti sulla didattica inclusiva e bambini plusdotati
I segni di plusdotazione possono includere una capacità di apprendere velocemente, bruciare le tappe dello sviluppo verbale o matematico, curiosità intensa, pensiero critico spiccato, vocabolario ricco e abilità per risolvere i problemi complessi.
- Come si riconosce un bambino plusdotato?
I segni di plusdotazione possono includere una capacità di apprendere velocemente, bruciare le tappe dello sviluppo verbale o matematico, curiosità intensa, pensiero critico spiccato, vocabolario ricco e abilità per risolvere i problemi complessi.
- Cosa fare se si riconosce la presenza di un funzionamento Gifted?
Rivolgersi a centri specializzati di valutazione e diagnosi, per poter effettuare i percorsi di valutazione individualizzata.
- I bambini plus dotati hanno sempre successo a scuola?
No, non sempre. Spesso infatti hanno difficoltà accademiche ed emotive.
- La plus dotazione si riconosce soltanto in ambito scolastico?
No, la plusdotazione si manifesta in tutti gli ambiti nella vita quotidiana, tuttavia è spesso in ambito scolastico che si notano più facilmente le differenze nel ritmo di apprendimento.
- Come può una scuola a supportare i bambini dotati?
Innanzitutto riconoscendo le loro capacità e caratteristiche per poi creare un programma individualizzato che possa supportare le loro doti in un contesto protetto di scoperta e apertura.
- La plusdotazione può evolversi nel tempo?
Sì, la plusdotazione evolve: bambini inizialmente plusdotati in una determinata area potrebbero sviluppare abilità in altre aree man mano che crescono.
- Gli studenti plusdotati hanno bisogno di un insegnamento diverso da quello tradizionale?
Sì, un insegnamento che includa una maggiore sfida intellettuale, opportunità di esplorazione autonoma, strategie che promuovono la creatività e il pensiero critico. Insomma, un contesto che faciliti il riconoscimento delle abilità e competenze incentivando le potenzialità e coltivando i talenti.
Conclusione
In questo articolo, abbiamo analizzato le caratteristiche e le strategie didattiche per alunni plusdotati, accendendo un faro sul loro funzionamento in termini di risorse ma anche di fragilità, e proprio per questo, di come la scuola debba imparare a riconoscerli per enfatizzare al massimo le loro qualità, lavorando per creare un ambiente supportivo, comprensivo, sano, ma soprattutto professionalmente competente e preparato.
Se sei un’insegnante o un educatore, contattaci per una formazione su misura!
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